Ecco, dopo parecchio tempo, un altro ritratto di una donna che ha contribuito, a modo suo, alla storia dell’arte e alla cultura degli Anni Ruggenti.
Alice Prin
Meglio conosciuta come Kiki de Montparnasse o Reine de Montparnasse.
Nata a Châtillon-sur-Seine il 2.10.1901
Un’altra donna di inizio Novecento che, non a caso, sarà musa ispiratrice dell’ennesimo grande artista, Man Ray, ma non solo.
Perchè la ricordiamo:
- è una famosa modella francese che inizia, fin dall’età di 14 anni, di sua volontà, a posare nuda, facendo infuriare la madre che la bandisce da casa (una sorta di Lolita insomma);
- negli anni venti interpreta la “donna perduta” in alcuni film
- amica di tutto quell’entourage artistico della Parigi del primo Novecento, posa per Picabia, Cocteau, Calder, per citare alcuni tra i più noti
- nel 1929 pubblica Souvenirs, la sua autobiografia, che viene proibita negli Stati Uniti fino alla fine degli anni Novanta a causa della sua posizione avversa alla borghesia e il suo linguaggio scabroso (Bukowski non ti sei inventato nulla, n.d.r.);
- Man Ray, con il quale intrattiene una relazione per sei anni, la ritrae nella celebre opera Le Violon d’Ingres (1924), sovrapponendo il suo corpo languido ai caratteristici segni del violoncello;
- Kiki si esibisce in un locale di can-can notturno, il Jockey dove oltre a ballare canta canzonette;
- dal 1940 la Reine de Montparnasse si rifugia negli USA in quanto ricercata dalla Gestapo.

Qualche curiosità
- Fernand Léger la immortala nel cortometraggio Le Ballet Mécanique;
- l’autobiografia Souvenirs gode di un’introduzione firmata niente meno che da Ernest Hemingway;
- Inizialmente Kiki non voleva posare per Man Ray temendo che la fotografia potesse mettere in luce i suoi difetti fisici;
- la modella non portava mai le mutande pertanto i sui spettacoli erano sempre fonte di stupore oltre che di gelosia da parte di Ray;
- Kiki appare nel cortometraggio di Ray Le Retour à la Raison;
- gli anni trascorsi negli USA non sono anni felici perchè Kiki ingrassa tantissimo oltre a diventare dipendente da droga e alcool, riducendosi, per sopravvivere, a leggere la mano nei bar.

Perchè ne parlo? Kiki mi ha colpita in virtù del suo carattere indipendente: è lei stessa attrice, pittrice, cantante, scrittrice, insomma è una donna che sa il fatto suo e non si fa mettere i piedi in testa, padrona di sé e sfrontata, non guarda in faccia a nessuno per ottenere tutto quello di cui ha bisogno.
Al prossimo ritratto,
.f
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