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Gala Éluard Dalí

La donna di cui parlo questa settimana è *scorre rapidamente la lista appuntata nelle note del Mac* Elena Dmitrievna D’jakonova.

Sì lo so, lo so. Sono in ritardo sull’uscita del ritratto della settimana. Mi sono fatta catturare dalla pigrizia, dall’inattività, dalla noia, dalla quarantena insomma.

Abbiamo ormai sorpassato i giorni in cui la reclusione era una cosa “diversa”, “strana”, “difficile”, e il tutto rientra in una sorta di “normalità” – passatemi il termine, ywim -, di routine. E quindi è facile cadere nelle vecchie abitudini: procrastinare, rimandare, posporre. Ma, ne parlavo con un’amica – ciao G., se mi leggi sei proprio tu -, forse è proprio questo il momento perfetto per assecondare i nostri umori, le nostre “cattive abitudini”, e fare quello che in tempo normale non faremmo così a cuor leggero: procrastiniamo, rimandiamo, posponiamo. D’altra parte non credo ci sia momento migliore per farlo. Anzi, mi auguro che sia così, mi auguro che non ci sia più un momento tanto propizio a questa inattività forzata.

Ma basta con gli sproloqui. I miei quattro lettori *strizzatina d’occhio* sono qui per la rubrica/ritratto.

Di chi parlavo? Ah, già…

Gala Éluard Dalí

Gala-Dali_pinterest

Nata Elena Dmitrievna D’jakonova il 7.09.1894 nel Tatarstan, una repubblica russa a 800km a est di Mosca.

Perchè la ricordiamo:

  • Gala sposò Paul Éluard (da cui il primo cognome) nel 1917 e insieme presero parte al movimento surrealista;
  • la donna è stata la musa ispiratrice di Éluard e poi di Salvador Dalí, suo secondo marito, oltre che di molti altri artisti tra cui ricordiamo Max Ernst;
  • Dalí, la cui esistenza travagliata è nota, affermò che la moglie lo salvò dalla follia e dalla morte poiché lei faceva da intermediario con il mondo esterno;
  • la donna ispirò al pittore catalano diversi dipinti, anche a sfondo religioso, come la Madonna di Port Lligat (1949 e 1950), che rivelano la sua completa sudditanza rispetto alla sua compagna
  • uno dei dipinti più famosi in cui Gala compare è sicuramente Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio, 1944 in cui la donna appare nuda, distesa a mezz’aria, sul punto di essere svegliata, appunto, da un’ape, dipinto che ha dato ampio margine di interpretazione agli specialisti della psicoanalisi.

 

Art History’s Iconic Depictions of Dreams, from the Renaissance to Surrealism

Qualche curiosità:

  • Gala incontrò Éluard in un sanatorio Svizzero dove si innamorano (alla faccia del noia, Thomas Mann, ndr);
  • i due si sposarono nel 1917 ed ebbero una figlia, Cécile, che fu ignorata dalla madre, la quale disprezzava la maternità;
  • dal 1924 Gala, Éluard e Ernst ebbero una relazione che durò tre anni e in cui vissero assieme;
  • la donna conobbe Dalí durante un soggiorno in Catalogna con Éluard, nel 1929. Marito e moglie erano lì grazie ad un amico comune, Luis Buñuel;
  • Dalí aveva dieci anni in meno di Gala, e per questa ragione la figura della donna non fu solo quella di una moglie, ma anche di una sorta di madre per lui;
  • Gala stessa era un’artista oltre che commerciante d’arte: la donna, infatti, firmò assieme a Dalí numerose tele, segno del fatto che i due lavoravano assieme;
  • la donna ebbe numerose relazioni al di fuori del matrimonio che furono appoggiate e incoraggiate dal pittore catalano;
  • Dalí afferma qui: “Se Gala diventasse piccola come un’oliva, io vorrei mangiarla”, questo ancora di più ci conferma la sua totale devozione nei confronti della donna, vista quasi come un’ostia benedetta
  • a più di settant’anni Gala ebbe una relazione con Jeff Fenholt, vocalist di Jesus Christ Superstar (vi metto qui il link youtube, dove potrete ascoltare una traccia cantata proprio da lui). L’uomo rappresentò Dalì negli USA, vendendo alcuni lavori dell’artista ad Alice Cooper;
  • Salvador Dalì morì sette anni dopo la moglie, sempre più depresso e solo.

 

Il ritratto di questa donna risulta rilevante non solo perchè è stata la “musa di” ma perchè si comprende pienamente quanto il suo ruolo sia stato fondamentale nello sviluppo e nella crescita di un artista del calibro di Salvador Dalì.

Una donna come lei, potrebbe essere considerata “solo” il frutto dell’ispirazione di un grande artista ma, quando si va ad analizzare la sua vita, si capisce come fosse in verità molto più di questo. Come abbiamo visto, infatti, era anche una sorta di manager e di madre per Dalì, che la considera quasi un’entità divina (cfr i dipinti a tema sacro), facendoci comprendere come il ruolo di questa donna, seppure a volte dimenticato o passato in secondo piano, sia stato invece di fondamentale importanza nella storia dell’arte del Novecento.

 

Al prossimo ritratto,

.f

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