Il terzo giorno di questo viaggio, poi, lo abbiamo dedicato completamente all’arte. Abbiamo iniziato la nostra giornata con una visita alla poco conosciuta Casa Museo Sorolla: è splendida, andateci perchè non ho dubbi sul fatto che vi piacerà. Non solo l’allestimento è carinissimo e super curato ma anche il giardino che la circonda, pieno di fiori e fontane, è decisamente imperdibile e vi trasporterà magicamente in una villa nella macchina mediterranea.
A pranzo ci siamo di nuovo spostate alla Latina e abbiamo pranzato all’aperto gustandoci una selezione di tapas memorabili da La Musa Latina: eccezionale!

Nel pomeriggio abbiamo poi visitato il museo Reina Sofia, nello specifico perchè la sottoscritta ci teneva a vedere il capolavoro di Picasso: Guernica. In verità il resto del museo è stato un po’ deludente, ci è sembrato caotico e privo di un vero e proprio percorso. Il mio consiglio è di andarci solo se avete ben in mente tutto il Novecento spagnolo e se siete MOLTO interessati all’arte contemporanea. Certo non è da perdere la nuova ala del museo costruita da Jean Nouvelle (che però potete ammirare benissimo da fuori).
L’ultimo giorno della mia permanenza nella capitale spagnola è stato dedicato al Museo del Prado, da cui invece siamo uscite felicissime dopo aver ammirato opere importantissime dell’arte medioevale, rinascimentale e barocca, arrivando fino a ridosso del 1800. Vi segnalo come imperdibili Beato Angelico, El Greco, Velasquez, Goya, Rubens e molti altri, vale la pena passare una mezza giornata a vagare tra le opere, se ne avete il tempo. Consiglio: prenotate come noi il biglietto in anticipo, costa un’inezia in più (1/2€) e vi permette di evitare code kilometriche.

Dopo un buonissimo pranzo alla Latina (di nuovo, siamo recidive) abbiamo raggiunto il nostro amico madrileno in centro per una tappa obbligata: San Gines, la churreria più antica di Madrid, sempre aperta. E con sempre intendo 24×7. Amanti del cioccolato e del fritto fatevi sotto, è tutto squisito.
Da qui ci siamo spostati verso il Monastero di Corpus Christi dove le monache di clausura preparano dei dolci squisiti eccezionali che si possono acquistare tramite una porticina girevole attraverso cui vengono passati i dolci: esperienza imperdibile perchè vi catapulterà in un luogo “misterioso”, a noi è piaciuto perchè i dolci sono buonissimi e perchè ci siamo sentite un po’ in una “missione in incognito”.
Ma l’highlight della giornata è stata la cena: Ribeiro do Mino in Malasana è stata una vera scoperta, le foto parlano da sole.
Insomma, Madrid è stata una scoperta sotto tutti i punti di vista. Devo ammettere che quando sono partita non mi immaginavo una città così ordinata ed elegante quale invece si è rivelata, pur mantenendo un non so che mediterraneo. Una combinazione di bellezza ricercata e fresca che la rendono la meta ideale per una vacanza rilassata ma allo stesso tempo ricca di stimoli.
Rispondi