Chi era Sonja Knips? Questa è la domanda che mi sono posta osservando uno dei più famosi dipinti eseguiti da Gustav Klimt, oggi conservato al Belvedere di Vienna. Così, ho cercato di rispondere all’interrogativo, in modo da comprendere quella figura enigmatica che tanto mi ha colpito passeggiando nelle sale del museo viennese.

Sonja Knips nasce Baronessa Poitiers des Eschelles e sposa Anton Knips, divenendo una donna molto importante nel panorama della Secessione Viennese in quanto promotrice del modernismo e protettrice del grande architetto Josef Hoffmann. Con lui, infatti, intrattiene una fruttifera relazione basta su reciproca comprensione artistica, commissionandogli, di volta in volta, la ristrutturazione di una stanza nella sua casa di Gumpendroferstrasse, la costruzione di una casa di campagna a Seeboden (1903), un mausoleo di faglia al cimitero Hietringer Friedhof (1919), ma soprattutto la celeberrima Villa Knips (1924-25) che risulterà essere l’ultima villa urbana progettata dall’architetto in un rinnomato quartiere Biedermeier di Vienna. La Knips è quindi una donna di successo molto influente, ben lontana dall’idea di donna fragile è un po’ impaurita che mi ero a prima vista immaginata.

Sonja Knips, poi, contribuisce a portare una ventata di aria fresca nella Vienna dell’epoca, divisa tra un passato glorioso e un presente preoccupante, anche grazie alla sua disponibilità nell’indossare abiti disegnati dalla Wiener Werkstatte, offrendo la sua immagine di donna influente per promuovere la nuova e rivoluzionaria corrente modernista. In più, la Knips si offre come modella per le mise e gli accessori disegnati per il Salon Floge da Emile Floge, facendosi promotrice di “abiti riformati” contribuendo all’emancipazione delle donne del tempo. Insomma, come si direbbe oggi, è stata una influencer ante tempore dato che, indossando questi abiti e promuovendo attraverso i suoi canali la corrente modernista, ha fatto sì che la nuova moda venisse apprezzata nel mondo intellettuale del tempo.

Knips, poi, accetta di mettere in mostra all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1925, e poco dopo da Macy’s a New York, le sue stanze private, che passano alla storia come straordinariamente esotiche e provocanti, tanto che è proprio in casa sua che si poteva ammirare il famoso nudo di Klimt, Adamo ed Eva (1918), dimostrando ulteriormente di essere una donna all’avanguardia che non ha paura di esternare i suoi gusti e che si distacca molto, a mio parere, dall’immagine un po’ tesa, un po’ ingenua restituitaci da Klimt.

Sonja Knips, dunque, si distacca notevolmente dall’immagina edulcorata che mi ero fatta osservandola nel dipinto conservato al Belvedere, è una donna influente, carismatica, con grande gusto per l’arte a lei contemporanea, che non ha paura di esporsi; è quindi una delle protagoniste più attive ed intraprendenti nel panorama dell’arte viennese di inizio Novecento.
